19. Untitled (part 3), aka “oltre”.

Ore 19:00. 72 ore dopo part one e 24 ore dopo part two sono qui a tirare le somme. Scrivere delle mie incertezze è stato una sorta di viaggio catartico alla ricerca della pace. Pace alle preoccupazioni, pace all’ansia che attanaglia le viscere, pace alla paura del futuro. Quando la mente si impegna in voli pindarici e riflessioni profonde il rischio è quello di incartarsi e di perdersi nei meandri dei propri pensieri, in un loop senza fine. A volte ci si addentra troppo in profondità. A volte ci si perde in se stessi, senza avere la più pallida idea di dove siamo finiti. A volte serve una chiacchierata in macchina per ritrovare tranquillità. A volte ci serve una lampadina, ne basta una per rischiarare qualche impronta lasciata sulla terra e capire che è da lì che siamo venuti. E allora basta tornare indietro, dove tutto è iniziato. Percorrendo una strada parallela ma non identica al viaggio che ci ha portato dove ci ha portato. A volte torneremo esattamente allo stesso punto di partenza, altre volte invece saremo più distanti perché avremo preso una scorciatoia e scopriremo una porticina che prima non avevamo notato, altre ancora arriveremo oltre. A volte si ha semplicemente bisogno di chiudere il cerchio. E di andare oltre, oltre l’orizzonte dei propri pensieri.

Credo che sarà l’istinto a guidarci. Quando i neuroni scoppieranno di lavoro e di connessioni sinaptiche e quando percepiremo il cuore in gola, una sorta di sesto senso metterà in moto il nostro corpo per evitare di farci perdere. Per salvarci da noi stessi. Perché l’organismo è una macchina che sa bene come proteggersi e come raggiungere secondo un principio in qualche modo edonistico il proprio obiettivo. L’istinto sarà la chiave di volta per chiudere il cerchio, bisogna solo attendere con pazienza che arrivi il momento giusto. Perché dopo tutte quelle elucubrazioni mentali sarà un istinto ben ponderato, un istinto dotato di un valore aggiunto ma in grado di dare una svolta alla nostra vita. E allora saremo salvi, e di nuovo sull’orlo di un precipizio, e di nuovo con una sfida che ci attende, e di nuovo con un cerchio da chiudere, e di nuovo con l’anima da afferrare prima che cada giù trascinata dall’uragano.

Succede che gli alti e bassi fanno parte del nostro naturale ciclo di vita ma non per questo la felicità e la soddisfazione sono impossibili da raggiungere. Succede che poi incontri qualcuno e allora salverai un po’ te stesso e un po’ l’altra persona, e un po’ verrai salvato e un po’ salverai. Succede che poi avrai le persone care al tuo fianco, e quando dovrai scegliere sarai da solo ma soltanto per un istante. Farai un rapido riassunto di tutto ciò che hai passato e alla fine il cerchio sarà chiuso perché tu lo chiuderai. L’importante è avere fiducia: i nodi si scioglieranno e ogni cosa andrà al suo posto. Abbi fiducia.

Per quanto riguarda l’università, ancora non so se ho fatto la scelta giusta, ancora non so se ho ali per volare, ancora non so in che direzione stia per proseguire il mio futuro ma prima o poi capirò cosa fare, e ora che mi appresto ad iniziare il quinto anno ancora non ho ricevuto una ricompensa e una soddisfazione morale adeguata a bilanciare i sacrifici che la facoltà mi sta richiedendo. Dicono tutti che alla fine arriva il momento in cui non sarà più un mistero ma un mestiere, una parte della vita percepita come naturale estensione del processo di crescita nel mondo, come se dovesse esserci una magia. Come se dovesse esserci un’illuminazione. O meglio, l’ispirazione. Ma arriverà, questo momento? L’ispirazione che mi farà andare avanti ponendo pace ai dubbi con l’accenno di un sorriso, come una candela smorzata da due polpastrelli perché ormai è spuntata l’alba, arriverà?

Arriverà? Arriverà. E se non arriverà andrà bene comunque.

D.
Cercatoredifavole

Fine.


Per recuperare la lettura di Untitled (part 1) clicca qui.

Per proseguire con Untitled (part 2) aka un attimo prima dell’alba clicca qui.

Dai un’occhiata alla pagina Soundtrack, anche stavolta consiglio vivamente di ascoltare le tracce di Untitled part 3 mentre si legge il post, sono musiche meravigliose che sono sicuro faranno venire a tutti la pelle d’oca, come è successo a me.

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11 comments

  1. Elena · settembre 28, 2015

    “…ancora non so se ho ali per volare…”. Certo che hai ali per volare, altrimenti come potresti descrivere la vista sotto ai tuoi occhi? Già stai volando. Continua a volare, riposati ogni tanto, prendi fiato, ma poi spiega di nuovo le ali e continua per la tua rotta. A volte è solo più difficile vedere la strada perché coperta dalle nuvole o dalla foschia, ma ci sono sempre punti di riferimento, luci, come le stelle, pronte ad aiutarti ad andare nella direzione giusta.
    E con questa terza parte, ci hai fatto atterrare su una nuova terra, dopo averci fatto volare in nuovi cieli. Non vedo l’ora che arrivi il prossimo viaggio, la prossima storia, la prossima favola. Sei fantastico. ❤

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  2. dimmibarbie · settembre 28, 2015

    accade ciò che deve accadere,
    cadrà e accadrà la tua ispirazione , improvvisa e luminosa …
    bellissimo post ,
    un augurio per te e un saluto gentile,
    Barbara

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    • D. (Cercatoredifavole) · settembre 28, 2015

      Grazie mille cara Barbara, ricambio con piacere il saluto più che gentile. Grazie di essere passata e di aver “seguito” il mio viaggio. Hai ragione (posso darti del tu anche se non ci conosciamo?): accadrà ciò che deve accadere.
      Un abbraccio

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      • dimmibarbie · settembre 28, 2015

        Ho seguito con sincero interesse il tuo viaggio e continuerò a seguirti con piacere e curiosità , certo che possiamo darci del “tu” , ti auguro una buona giornata e grazie per il follow al mio blog…
        A presto ,
        Barbara

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  3. bluebird90 · settembre 27, 2015

    L’ultimo paragrafo è esattamente ciò che sto provando in questi giorni. Potrei averlo scritto io, ovviamente non bene come te. Io prediligo i numeri alle parole, ma questo già credo tu lo abbia carpito. Spero tanto arrivi questo momento! Ti auguro il meglio e ti mando un forte abbraccio! Grazie, mi stai facendo riflettere anche se le domande aumentano e non trovano risposta. Ma forse fa bene interrogarsi per capire dove andare, per ora sono seduta sul masso davanti al bivio che rimugino.

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    • D. (Cercatoredifavole) · settembre 28, 2015

      Come si suol dire “mal comune mezzo gaudio”! Ho fiducia che troveremo le nostre risposte, o almeno che sapremo come muoverci. Che inizieremo a muoverci, perché già solo la partenza sarà uno sblocco, anche se non si sa per dove. Mi dico sempre che è meglio porsi la domanda giusta che trovare una risposta. Tu che dici?
      Ti mando un forte abbraccio anche io, mi fa davvero piacere che hai letto anche questa terza parte. A prestissimo

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      • bluebird90 · settembre 28, 2015

        Dico.. e se le domande sono troppe e non tutte giuste? Spero proprio riusciamo a muoverci in qualche direzione, possibilmente quella giusta. Tu lo stai già facendo, io non l’ho ancora capito. A presto, aspetto leggerti. Ciao 🙂

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      • D. (Cercatoredifavole) · settembre 28, 2015

        Se le domande sono troppe, si fa semplicemente una cernita. Si scartano quelle sbagliate 😀
        Non so se lo sto già facendo, spero di sì. Lo farai anche tu.

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      • bluebird90 · settembre 28, 2015

        Ahahahah! Scusa mi sono immaginata una manina che scarta le domande inutili o meno utili (dipende dai punti di vista) dal mio cervello. Eh devo farlo per forza se non voglio rimanere bloccata. Avevo deciso di andarmene in Erasmus per cercare capirmi ma purtroppo non sono rientrata per pochissimo.

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  4. lamelasbacata · settembre 27, 2015

    Arriverà, vedrai 🙂 il corpo non mente e ha risorse che la ragione non conosce. Andrà bene, è un augurio di cuore 🙂

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