ABOUT

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Mi chiamo D. Sono un cercatore di favole ed ero uno studente universitario. E direi che questo già qualifica buona parte della mia esistenza.

Ho un’età compresa tra 20 e 30 anni. Dipende dalle situazioni, dipende da quanto il mio cervello vuole far sfoggio delle sue abilità intellettuali e da quale livello di maturità e di serietà mi viene richiesto dalla società che mi circonda.

Ho studiato Medicina, ma non ne parlo come se fosse la cosa più entusiasmante di questo mondo, perché per me non lo è. Medicina non è una missione di salvataggio del pianeta né una vocazione, non credo esista la vocazione o la chiamata divina per certi tipi di lavori, perché tali dovrebbero rimanere, dei lavori. Eppure non posso che capitolare e ammettere che si tratti di una professione diversa da tutte le altre, che implica un coinvolgimento personale omnicomprensivo. I motivi per cui ho scelto questa strada sono personali e “tali dovrebbero rimanere” (cit.). Facendo una rapida rassegna mentale ne ho contati 11. Undici motivi.

Ho partecipato ad un laboratorio teatrale scolastico durante gli anni del liceo e l’ho amato tantissimo.

Mi piace ballare. È la classica valvola di sfogo per me, ma rappresenta anche qualcosa in più. Perché grazie al movimento posso dire a tutti quello che voglio senza che nessuno lo sappia.

Sono malato perché penso di sapere qualcosa di me stesso, e non è una caratteristica che tutti quanti possono vantare al giorno d’oggi.

Mi piace scrivere. È quello che avrei voluto fare e che vorrei fare. Tutto qui.


[EN] I am D. Italian. I’m a fairy tales seeker and was a university student and I would say that it’s already a highly informative notice.

I’m between 20 and 30 years old, it depends on the situation, how brilliant I want to appear and what level of maturity and professionalism I am requested by the society.

I’ve been studying Medicine, but I don’t usually talk about it as if it was the most exciting activity all over the world, because it is not, for me. Medicine is neither a “mission to save the world” nor a vocation, I don’t believe a sort of vocation or a calling exists for some specific types of job, because in my opinion they are supposed to be what they are: just a job. I must confess, though, that being a doctor is something different, a different job which totally involves your mind and your soul. The reasons why I chose to be a doctor are private, I’m not going to tell them at the moment. I have 11 reasons.

I took part in a theatrical lab during the high school period and it was an amazing experience. I liked it very much.

I love dancing. It’s the way in which I let off tension, a “relief valve”, a safety valve, but that also represents something more. Thanks to the movement, I can always tell everybody all the things I want, without anyone knowing about it.

I am sick, because I think I know something about myself, and that is not a quality bragged by a lot of people nowadays.

I love writing. It is what I would have liked to do, and what I would want to do. That’s it.

18 comments

  1. cdgiei · giugno 10, 2016

    Ehi, volevo solo dirti che hai ricevuto una nomination 😉
    https://11tuit.wordpress.com/2016/06/10/liebster-award/

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  2. alessialia · gennaio 4, 2016

    ciao! ho visto il tuo link nella pagina metti un mi piace di fb e sono venuta a curiosare!

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    • D. (Cercatoredifavole) · gennaio 4, 2016

      Ciao:-) ti ringrazio molto della visita Alessialia! Stai partecipando anche tu all’evento? Sembra interessante

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      • alessialia · aprile 19, 2016

        Mi vergogno un po a risponderti ora a questo mex… Non mi è mai arrivato… Ora seguendo un link sono venuta di nuovo a curiosare. Son tornata qui sulla presentazione e l’ho visto!

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  3. bluebird90 · settembre 22, 2015

    Conosco un bel po di persone che studiano medicina e devo dire che cerco di starci alla larga. E’ una facoltà che ti cambia (in peggio per come ho visto io alcuni amici) ma tu.. tu sembri avere un qualcosa di diverso.
    Mi hai incuriosito quindi inizierò a stalkerarti ahahah
    Ciao 🙂

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    • D. (Cercatoredifavole) · settembre 22, 2015

      Sì è vero, ti cambia, ma a me non piace come cambia le persone che seguono con me i corsi specialmente quando diventano invasate ed eccessivamente appassionate tanto da sembrare fanatiche. Oppure fanno finta di esserlo? È un percorso che fa un po’ soffrire e un po’ sognare, ma non ti fa diventare né Dio sceso in terra né uno schiavo al servizio degli altri. L’equilibrio sarebbe la misura perfetta.
      Grazie per essere passata e per il follow. Appena ho letto la frase sulle patatine mi sono detto “questa vince, non posso non seguirla” 😉

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      • bluebird90 · settembre 22, 2015

        Ahahah! Le patatine galeotte XD
        Io ho visto la gente cambiare in peggio perché, sai bene, hai la vita degli altri nelle tue mani e puoi scegliere cosa farne. E quindi li ho visti trasformarsi in Dio.

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  4. quasi40anni · settembre 10, 2015

    Hai un blog molto bello

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    • D. (Cercatoredifavole) · settembre 10, 2015

      Grazie mille, davvero, dell’apprezzamento e del follow! Sono capitato per caso sul suo blog (sul tuo, posso darle del tu?) e non ho potuto fare a meno di rimanere incuriosito da un mondo che sembra anagraficamente lontano dal mio, ma che invece ha sempre un po’ le stesse dinamiche, gli stessi stati d’animo.
      O forse sono io che sono un “vecchio” dentro! 🙂

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      • quasi40anni · settembre 10, 2015

        Io penso, anzi mi sento giovane dentro( in realta’ lo sono anche fuori visto che tutti pensano abbia 24 anni).Certo ci sono momenti i cui tutto mi sembra stantio, anche i coetanei che frequento.

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      • D. (Cercatoredifavole) · settembre 10, 2015

        E quindi è un incontrarsi a metà strada… 😉

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  5. Pingback: L’odore dei limoni (primo motivo). | D.
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  7. 321Clic · luglio 12, 2015

    Decidere di essere un medico è un impegno non indifferente, non può essere paragonato ad altri lavori, hai nelle mani la vita delle persone. E c’è differenza anche tra le specializzazioni, fare l’ortopedico non è lo stesso che il neurologo. Ma a prescindere dalla via che prenderai, tanta stima per il coraggio che hai.

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