Buonasera a tutti! Per festeggiare i 4100 iscritti nella community GPlus Blog and Blogger è stato indetto un concorso-evento, “Guest Blogger per un giorno”.
Il guest blogger scrive come ospite in un blog di cui non è autore redigendo un articolo in tema con i contenuti del sito, e al contempo può ospitare un guest post di un altro blogger.
Cercatoredifavole sarà ospite di VespaMoto39: ho scritto una storia che parla di moto e di sentimenti (clicca sul link per leggerla), e nel frattempo ho scelto di pubblicare il bel post di Massimiliano Riccardi (cliccate sul link del nome per visualizzare il suo blog), dalla tematica particolare, una “sfida” che gli ho proposto e che ha magistralmente portato a termine. Leggendo casualmente dei commenti scherzosi su un post, ho pensato che avrebbe potuto calarsi nei panni di qualcuno totalmente diverso da sé. Per una storia che veicolasse non tanto un punto di vista del singolo quanto i sentimenti delle diversità, importante ricchezza che a volte non viene compresa da tutti. Un esercizio all’empatia, quasi una prova attoriale o recitativa. Devo dire che quella di Massimiliano è stata una grande prova: non indugio oltre e vi lascio alla bellissima lettura del suo post, proseguite qui sotto.
D(Cercatoredifavole).
Numeri
Un luogo qualsiasi.
Uno, due, tre, cinque, otto, tredici, ventuno, trentaquattro, cinquantacinque. Non riesco a togliermeli dalla testa, sono importanti. Lo so. Non ricordo perché. Sono solo, è buio, quasi. Vedo ombre intorno a me, impalpabili inconsistenti. Alcune di esse girano il loro volto posando sguardi fugaci, sembrano non vedermi realmente, forse sono io l’ombra. Ho freddo. Uno, due, tre, cinque, otto, tredici, ventuno, trentaquattro, cinquantacinque. Non capisco. Perché i numeri mi perseguitano. Ho freddo. Sono intorpidito. Sento una musica lontana. Luci colorate sopra di me. Provo a urlare, qualcuno mi deve aiutare, non sento più le gambe, le mani mi bruciano. Lo so, in qualche modo lo so che l’assideramento da quel tipo di effetto. Uno, due, tre, cinque, otto, tredici, ventuno, trentaquattro, cinquantacinque. Cazzo di numeri. Sono sporco. Lo vedo. Non sento puzza. Credo che sia dovuto all’abitudine. Ci si abitua a tutto. Altre ombre passano vicino a me. Vedo sfocato, forse anche loro hanno lo stesso problema, ecco perché sembrano non notarmi. Credo di stare meglio. Non ho più freddo, solo tanto sonno. Uno, due, tre, cinque, otto, tredici, ventuno, trentaquattro, cinquantacinque. Chiudo gli occhi e mi lascio andare, forse è meglio. Voglio solo riposare. Sono stanco, sono solo.
Ospedali Riuniti – Obitorio
«Cosa abbiamo Giorgio?»
«Il solito barbone morto doc, deceduto da più di ventiquattro ore, è rimasto seduto sul suo cartone un giorno intero prima che qualcuno si accorgesse che era morto.»
«Cazzo e siamo solo all’inizio dell’inverno.»
«Ho trovato nella sua sacca dei documenti scaduti e materiale vario, sembra che il nostro amico in un’altra vita sia stato un insegnante di matematica. Che brutta fine. Ho visto dall’anagrafica dell’ospedale che ha numerosi accessi in psichiatria. Un altro che la vita ha sbranato e cagato fuori sotto forma di relitto umano.»
«Vabbè, ti faccio gli auguri ora, domani non ci sono. Preparalo e assegnagli un numero. Buon Natale Giorgio.»
Massimiliano Riccardi
In apertura post, il video della canzone scelta come soundtrack dall’autore.
Ma che bello, questo racconto, Massimiliano! Avevo proprio voglia di saggiare la tua prosa! Complimenti per il finale. 😀
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Caspita Massimiliano, mi hai lasciato senza fiato, con la bocca arsa….e sospesa….Erano tempi immemorabili che non provavo queste sensazioni di ….sete di lettura! Che dirti….GRAZIE!!!!!
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Grazie Tati, che bei complimenti, grazie davvero, è solo un raccontino. Grazie a te.
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Caspita Massimiliano, mi hai lasciato senza fiato, la bocca secca…ma allo stesso tempo sospesa…in attesa di qualcosa. Erano tempi immemorabili che non provavo queste sensazioni….di sete di lettura!!! Che dirti….GRAZIE!!!!!!
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Lamelasbacata, grazie ancora, mi prendo questi complimenti e ne faccio tesoro
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Breve ma avvincente, molto interessante! Bel lavoro 😉
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Ti ringrazio Anna, sono contento che ti sia piaciuto. L’ho fatto breve perché credevo che fosse imposto un limite di caratteri per questa iniziativa.
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Avrei voluto scriverlo io. Bravo! 🙂
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Cdgiei, addirittura, grazie, grazie davvero.
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Assegnali un numero? Decisamente una beffa per il nostro povero amico! Ottimo lavoro! Davvero molto ben strutturato.
P.S.: Per un attimo ho creduto che quei numeri che lui udiva erano scanditi da qualcuno che stava praticando un massaggio cardiaco…
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Grazie Tom, con altra dinamica ma l’ho visto accadere nei miei anni di pronto soccorso, poi usare l’escamotage della sequenza di Fibonacci per aumentare il senso di mistero, per quanto utilizzato molto in letteratura e cinematografia, mi sembrava potesse andare bene per un raccontino senza pretese.
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Grazie a tutti per i commenti e a D-Cercatoredifavole per la bellissima presentazione. Ma che bello.
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Crudo e forte, non conoscevo il modo di scrivere asciutto di Massimiliano, un reportage senza giudizi.
Grazie Cercatore di Favole,
Blogghidee 😉
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Grazie Mary, e di nuovo grazie a Cercatore di Favole.
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wow! ci sono rimasta male perché non mi sono accorta che ero arrivata alla fine… bellissimo! All’autore un consiglio, prendilo come inizio di un racconto e portaci indietro nella vita di questo prof, per raccontarcela…
Bravissimi!!
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Gentilissima grazie.
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Bella prova, ma sai che per tutto il tempo della lettura, certo suggestionato dall’immagine del video, ho sentito sullo sfondo come soundtrack “Smisurata preghiera”?
Un calarsi in panni estranei, d’accordo, ma lo stile rimane quello molto riconoscibile del tuo blogging 🙂
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Grazie Ivano, lo sapevo che con te citare DeAndrè è come sfondare una porta aperta
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Letto tutto d’un fiato. Bella prova! Vi si legge 🙂
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Grazie, grazie.
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Davvero una prova d’autore. Molto bello.
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Grazie. Autore? Naaa, semplice scribacchino da riporto.
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Uno scribacchino con i fiocchi allora! È davvero bello 🙂
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